2 GIUGNO 1946: GLI ITALIANI SCELGONO LA REPUBBLICA

La storia ama i tempi lunghi ma mostra talvolta accelerazioni incredibili e quello che accade nel quadriennio 1943-1946 cambierà radicalmente la nostra storia plurisecolare trasformandoci da sconfitti a vincitori e da sudditi a protagonisti della nostra storia.
Questo il sintetico riepilogo degli accadimenti di quel drammatico riscatto.
– 9 luglio 1943: in piena seconda guerra mondiale, gli alleati anglo-americani sbarcano in Sicilia e danno inizio alla campagna d’Italia;

– 25 luglio 1943: incapace di fronteggiare l’avanzata alleata, il fascismo crolla e il generale Pietro Badoglio è nominato da re Vittorio Emanuele III nuovo capo del governo;
– 8 settembre 1943: Badoglio, all’insaputa degli alleati tedeschi, firma l’armistizio separato con gli alleati; l’Italia si divide in due: il centro-sud liberato e il centro-nord costituito come repubblica sociale italiana (RSI o repubblica di Salò), sotto il controllo del regime nazi-fascista; il Re fugge all’estero; le nostre truppe all’estero restano abbandonate a se stesse restando vittime della durissima rappresaglia tedesca;
– 9 settembre 1943: nasce il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), costituito da rappresentanti di tutti i partiti antifascisti, incaricato del coordinamento strategico della resistenza italiana, in accordo con il governo Badoglio e gli alleati;
– aprile 1944: avviene quella che è passata alla storia come la “svolta di Salerno”: partiti antifascisti, monarchici e badogliani si coalizzano in un governo di unità nazionale; la svolta è caldeggiata anche dall’Unione Sovietica;
– 4 giugno 1944: liberazione di Roma; re Vittorio Emanuele III, da Alessandria d’Egitto, nomina il figlio Umberto II Luogotenente del Regno; il socialista Ivanoe Bonomi è il nuovo capo del governo;
– 31 gennaio 1945: il governo Bonomi decreta il “suffragio universale” riconoscendo, per la prima volta nella storia dell’Italia unitaria, il diritto di voto anche alle donne e questo avrà effetti decisivi sull’esito del successivo referendum istituzionale;
– 25 aprile 1945: il CLN, prima ancora dell’arrivo delle truppe alleate, proclama l’insurrezione generalizzata di tutte le forze partigiane del nord Italia; i nazi-fascisti si arrendono e il 25 aprile sarà decretato festa nazionale della liberazione;
– 16 marzo 1946: viene stabilito che la forma istituzionale dell’Italia post-bellica sia decisa tramite un referendum a suffragio universale sulla base dell’alternativa Repubblica – Monarchia;
Il 2 giugno di 77 anni fa si svolge ordinatamente il referendum; contestualmente si vota anche per eleggere l’Assemblea Costituente, l’organo collegiale nazionale incaricato, in caso di vittoria della “repubblica”, di scrivere la nuova costituzione.
Gli aventi diritto al voto sono poco più di 28 milioni di Italiani; i votanti effettivi saranno circa 25 milioni: 13 milioni donne e 12 milioni uomini.
I voti a favore della repubblica sono 12.717.923, 10.719.284 quelli per la monarchia: l’Italia è repubblica.
Per effetto del voto la data del 2 giugno sarà per sempre celebrata come “simbolo patrio”, consacrato alla memoria di uno dei momenti più esaltanti della nostra storia.

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