Frida Kahlo e Giacomo Leopardi: cosa hanno in comune?

È possibile accostare Frida Kahlo a Giacomo Leopardi? Cosa possono avere mai in comune l’ottocentesco poeta italiano e la novecentesca pittrice messicana? Una divergenza stilistica tuttavia curvata sotto la pressione della comune matrice della sofferenza. E questo non è un trascurabile effetto perché avere la sofferenza per compagna di vita dilata la percezione e orienta lo sguardo sul mondo.

Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderon nasce a Città del Messico, delegazione di Coyoacán, il 6 giugno di 114 anni fa, da padre tedesco e madre messicana. Da giovanissima si avvicina ai movimenti socialisti e rivoluzionari messicani ma ignorava il terribile agguato che il destino aveva in serbo per lei: nel 1925, a 18 anni, rimane coinvolta in un terrificante incidente stradale che segnerà la sua intera esistenza: tripla frattura alla colonna vertebrale, frattura del femore e di diverse costole, 11 fratture alla gamba sinistra; una sbarra metallica le penetra nell’anca provocandole una frattura multipla all’osso pelvico.

Dopo una lunga degenza in ospedale in cui viene sottoposta a 32 interventi chirurgici e ad una pesante ingessatura è costretta ad una prolungata immobilità in casa. È in questo periodo che inizia a leggere (soprattutto libri sul comunismo) e a dipingere; per facilitarla i genitori le procurano un letto speciale, l’occorrente per dipingere e un grande specchio sul soffitto, in modo da potersi guardare. Le sue prime opere sono autoritratti: “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”; questa la sua motivazione.

Quando finalmente le tolgono il gesso ricomincia a muoversi ma sempre con forti dolori che l’accompagneranno per tutta la vita. Per sua fortuna la pittura era diventata la sua grande passione ed una ragione di vita; le sue opere si possono qualificare come un originale mix fra naif tragico e surrealismo alla Dalì. La sua biografia artistica cambia quando decide di sottoporre i suoi quadri all’importante pittore e muralista messicano Diego Rivera. Rivera rimane molto colpito dalle opere di Frida e la incoraggia a continuare; la introduce anche nel Partito Comunista Messicano; nel 1929 si sposano. Ma fu un matrimonio con molti tradimenti extraconiugali da parte di entrambi; Frida avrà diversi rapporti, etero e omosessuali; tra le relazioni che le vengono attribuite figurano il rivoluzionario russo, in fuga da Stalin, Lev Trockij, il poeta francese André Breton e la fotografa italiana Tina Modotti.

Ha anche un aborto spontaneo, causato dalle conseguenze dell’incidente del 1925.

Nel 1939, quando Rivera intraprende una relazione con la sorella di lei, Cristina Kahlo, i due divorziano; ma l’anno successivo sono nuovamente insieme.

Nel 1953, a seguito di una gangrena le viene amputata la gamba destra; l’anno successivo, all’età di 47 anni muore a causa di una grave embolia polmonare. Queste le sue ultime parole riportate sul diario: “Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”.

Anna Maria Stefanini

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