Michelangelo Buonarroti, Il Tondo Doni, tempera grassa su tavola 1505-1506

Michelangelo Buonarroti,
Il Tondo Doni, tempera grassa su tavola 1505-1506.
E’ conservato alla Galleria degli Uffizi Firenze.


Lo possiamo ammirare nella sua cornice originale ,
probabilmente disegnata dallo stesso Michelangelo.
E’ l’unica opera su supporto mobile certa e compiuta dall’artista.

Questa di Michelangelo è Una Sacra Famiglia rappresentata come mai si era vista prima, che stravolge tutta l’iconografia precedente. I tre personaggi centrali sono dipinti come un gruppo scultoreo: Maria posa il libro che sta leggendo e con una torsione del corpo alza le braccia per prendere il Bambino che Giuseppe le sta porgendo. Su una prospettiva diversa, sullo sfondo, figure nude raffigurano quattro sculture dell’Antichità: Apollo seduto, Apollo del Belvedere, il Laocoonte,
Amore con l’arco.
Sulla destra un paesaggio montano: La Verna, il monte su cui San Francesco trascorreva periodi di silenzio e preghiera e dove ricevette le stimmate.
Mondo pagano e mondo cristiano.

Il ricco banchiere Agnolo Doni legò indissolubilmente il suo nome a quello di Michelangelo per questo tondo che è la sua più alta prova pittorica prima della Sistina. Agnolo era la taccagneria incarnata, il Vasari lo immortalò nelle sue Vite con la famosa frase:
-Spendeva volentieri, ma con più risparmio che poteva.-
Michelangelo, che aveva il suo bel caratterino e che pareva avesse giurato di lasciare a tutti un pessimo ricordo di sé, si prese il gusto di chiedere al banchiere il doppio della somma che avevano stabilito per il tondo.
Agnolo, nel quale la spilorceria andava stranamente unita ad uno sviscerato amore per le cose belle, dovette rassegnarsi a pagare, con grande strazio e gemiti, tutta la somma richiesta da Michelangelo.

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